Torna di moda lo pseudonimo: gli autori in cima alle classifiche scrivono sotto falso nome

È di qualche giorno fa la notizia che il libro più venduto nel 2022 in Italia è Fabbricante di lacrime di Erin Doom (Magazzini Salani). E dell’autrice si sa ben poco, anzi una sola cosa è certa: Erin Doom non è il suo vero nome ma uno pseudonimo! Il romanzo ormai di successo rientra nel genere del romance young adult, un romanzo rosa che ha per protagonisti degli adolescenti e si rivolge a un pubblico di lettori della stessa età. Questo genere di romanzi è l’ideale per sfondare nel mondo dell’ormai celebre #booktok, il fenomeno per cui molti romanzi vedono incrementare sensibilmente le vendite, talvolta anche a decenni dalla prima pubblicazione, grazie ai contenuti condivisi dagli adolescenti su TikTok. Uno degli ultimi esempi è il romanzo “Dio di illusioni” di Donna Tartt, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.

Ma tornando a Erin Doom, chi è questa misteriosa scrittrice che ha scalato le classifiche italiane fino a diventare la più venduta del 2022? Di lei sappiamo soltanto che, nonostante lo pseudonimo all’inglese, è italianissima, per la precisione emiliana, ha meno di trent’anni, ha una formazione universitaria in giurisprudenza e il suo vero nome è Matilde. Un po’ poco se paragonato ad altri scrittori bestseller!

Erin Doom non è la prima scrittrice a utilizzare uno pseudonimo e non sarà certamente l’ultima! Ma a questo punto viene naturale chiedersi: da cosa deriva la scelta di rimanere anonimi, di non rivelare la propria identità ai lettori? Non abbiamo la risposta a questa difficile domanda, ma forse possiamo ipotizzare che, in una società che ha idolatrato il successo e la fama, l’anonimato e una quotidianità “normale” non siano poi così male! Questo fenomeno ci ha incuriosito e siamo andati a cercare altri casi di successo editoriale dietro cui si celano scrittori “misteriosi”!

Kira Shell: un'altra Erin Doom?

Ma non è finita qui! Al nono posto della classifica dei libri più venduti nel 2022 c’è un’altra autrice “senza identità”: Kira Shell. La sua storia è per certi versi molto simile a quella della sopracitata Erin Doom: la pubblicazione del primo romanzo su Wattpad, la decisione di autopubblicarsi su Amazon, l’acquisizione dei diritti dei suoi manoscritti da parte di un’importante casa editrice, in questo caso la Sperling&Kupfer. Ma le analogie non finiscono qui! Anche Kira Shell utilizza uno pseudonimo inglese ma è italiana, anche lei è laureata in legge, anche lei è under 30.  E anche lei come Erin Doom ha raggiunto la popolarità attraverso romanzi rosa di taglio young adult, come la serie di Kiss me like you love me e il più recente Meet Efrem Kruger. Segno che l’esempio di Erin Doom sta facendo scuola!

Il caso Elena Ferrante: uno pseudonimo misterioso

Il caso più noto di scrittore misterioso in Italia è senza dubbio quello di Elena Ferrante: dell’autrice della serie de “L’amica geniale” e di “La vita bugiarda degli adulti” sappiamo soltanto la data e il luogo di nascita. Napoli, 5 aprile 1943. Negli ultimi anni non sono mancate le teorie sulla vera identità dell’autrice, da chi sostiene che si tratti della scrittrice e traduttrice Anita Raja, moglie dello scrittore Domenico Starnone, a chi pensa invece che si tratti dello stesso Domenico Starnone con il supporto della moglie. Nel 2016 uno scoop giornalistico sembrava aver risolto il mistero, ma nessuna di queste teorie è stata mai confermata e il mistero rimane tale, tanto che l’autrice ha pubblicato per Edizioni E/O un’opera autobiografica (La frantumaglia) senza lasciare indizi decisivi sulla sua identità!

Gli pseudonimi una nuova opportunità per scrittori affermati?

Ma rimanere nell’ombra nascondendosi dietro uno pseudonimo è una prospettiva che attira non solo scrittori emergenti, ma anche vere e proprie star della letteratura! Sono molti gli autori illustri che hanno pubblicato uno o più libri sotto falso nome, vuoi per liberarsi dalle “etichette” derivanti dai successi precedenti, vuoi per essere valutati solo sulla base della loro nuova opera letteraria. O forse soltanto per godersi un po’ di pace e tranquillità godendo dei benefici dell’anonimato. È il caso per esempio di Stephen King, che tra il 1977 e il 1984 ha pubblicato cinque romanzi sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, o di Agata Christie, che, forse per liberarsi dall’etichetta di scrittrice di gialli, pubblicò come Mary Westmacott i suoi romanzi rosa.

Quando lo pseudonimo sopravvive alla verità: il caso di Robert Galbraith

Non sempre è possibile mantenere il segreto sulla propria identità. Un caso che ha fatto scalpore è quello di Robert Galbraith, scrittore comparso dal nulla nel 2013 con un giallo (Il richiamo del cuculoimpressionante per qualità e stile di scrittura. Le recensioni positive non si contano, ma il libro non sfonda in classifica, finché un messaggio su Twitter ha portato alla scoperta della reale identità dell’autore: nientemeno che J.K. Rowling, la scrittrice della saga di Harry Potter! Da quel momento è cominciata la fortuna del nuovo personaggio creato dalla Rowling, l’investigatore privato Cormoran Strike, che quest’anno è tornato in libreria per la sua settima indagine nel nuovo romanzo “Un cuore nero d’inchiostro(Salani).  E nonostante l’anonimato sia durato soltanto pochi mesi, la Rowling non ha voluto abbandonare il suo amato pseudonimo. Chissà, forse per assaporare un “secondo esordio” di successo, a vent’anni di distanza dalla saga di Harry Potter che la consacrò come star assoluta della letteratura per ragazzi.

Insomma, che si tratti di autori affermati o scrittori alle prime armi, la scelta di uno pseudonimo è una tendenza ancora molto popolare e, a giudicare dalla risposta dei lettori, è anche una scelta vincente! Chi sarà il prossimo?

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